Se pensate a una vacanza in Abruzzo, o se volete semplicemente trascorrere una giornata ‘diversa’ nella vostra regione, allora appuntatevi quello che sto per raccontarvi! Perché forse non tutti sanno (o, meglio, pochi sanno) che l’Abruzzo, e in particolare le Terre dei Trabocchi, sono ricche di Borghi autentici, che vale assolutamente la pena visitare.
Autentici perché? Perché sono Borghi, persone, sapori, voci, colori, storie… comunità che ancora conservano e sanno raccontare le loro tradizioni, i loro ritmi e stili di vita.
Borghi Autentici è un sistema di territori e comunità legati tra loro, disseminati lungo tutta l’Italia che sono impegnati costantemente a migliorare la qualità dell’ambiente urbano e naturale, allo scopo di rendere più piacevole la vita ai loro cittadini, ai visitatori e ai turisti.
Nelle Terre dei Trabocchi sono ben sei i Comuni che hanno ottenuto questo prestigioso riconoscimento, e che ora stanno cercando di mettere a punto la loro strategia per potenziare un’offerta turistica e commerciale adeguata.
Ecco, allora, qualche appunto di viaggio per un tour (autentico) tra i borghi autentici delle Terre dei Trabocchi.
PERANO
Il nostro tour attraverso i Borghi autentici inizia da Perano. Quello che colpisce, per chi arriva a Perano, è soprattutto il panorama, che lascia incantati per ore. Il paese sorge in una posizione in cui lo sguardo abbraccia il massiccio della Maiella, le colline del versante sinistro del fiume Sangro, il mare, che dista meno di 10 km in linea d’aria, i rilievi collinari e montani della Torretta, di colle Verri, il Mondrione d’Archi e, soprattutto, Monte Pallano, di grande importanza preistorica.
Visitando Perano non si può non notare il panorama che circonda l’intero borgo. Ma passeggiando tra le sue viuzze si può ammirare anche la ricchezza architettonica, testimoniata in particolar modo dalle sue chiese.
Degna di nota è la Chiesa parrocchiale di San Tommaso Apostolo, più volte restaurata. Gli elementi che caratterizzano la facciata la accomunano a stili diversi quali il barocco ed il neoclassico. Tra le altre architetture religiose c’è la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, costruita nel 1852 e la Chiesa di San Giuseppe Artigiano costruita nel 1959 per volontà del parroco don Vito del Curto.
ARCHI
Spostandoci solo di pochi chilometri arriviamo ad Archi, e anche in questo caso il panorama è mozzafiato. Non a caso il paese è comunemente considerato una terrazza, che domina sia la Valle dell’Aventino che la Val di Sangro. Il panorama che si può ammirare si estende tra la Majella e il mare, non distante da Lanciano e Vasto.
Archi è posto lungo gli itinerari dell’olio per la sua produzione di notevole qualità e ancora oggi conserva degli elementi che consentono di riconoscerne il carattere prettamente medievale. Il borgo di Archi offre al suo visitatore numerosi elementi di attrazione che vanno dalla storia all’archeologia con gli scavi di Fonte Tasca – insediamento abitativo risalente al XI-VII secolo a.C. – l’architettura, la natura e il suo notevole patrimonio paesaggistico.
A testimonianza della sua storia medievale c’è il Castello, di proprietà della famiglia Lannutti, caratterizzato da un torrione cordonato del Cinquecento. Attualmente, i resti delle mura di cinta formano un “percorso medievale” in cui tuttora si trovano palazzi e la torre con l’orologio.
A raccontare la storia e il fascino del borgo ci sono anche i numerosi palazzi che arricchiscono il centro storico e i dintorni, tra cui il Palazzo Baronale che domina l’abitato, Palazzo Cieri, adibito ad abitazione privata, Palazzo Angelucci-Cangiano, Palazzo Lannutti e Palazzo Pomilio.
Ma Archi è in un territorio molto ricco anche dal punto di vista ambientale e naturalistico, come testimonia il laghetto Oasi Vallescura. Oltre alle bellezze naturali ed alla suggestione paesaggistica dei luoghi è possibile ammirare, tra gli scorci delle viuzze e delle antiche abitazioni, panorami mozzafiato sull’intera vallata, dominata dal lago, nonché dalla maestosa Majella.
FARA SAN MARTINO
Basta spostarsi un po’ più all’interno, e si incontra Fara San Martino; località compresa nell’area del Parco Nazionale della Majella, può essere definita la capitale mondiale della pasta, perché vanta la storica presenza dei pastifici De Cecco, Delverde e Cocco. Ma Fara San Martino non è solo pasta. Parte del territorio del Comune ricade all’interno del Parco nazionale della Majella, che offre scenari unici di natura e montagna.
Il borgo, di origine longobarda, sorge infatti in un fantastico scenario naturale, sul versante orientale della Majella, allo sbocco del vallone di Santo Spirito. Sopra il paese la montagna è incisa da due gole, la Valle di Santo Spirito e la Valle Serviera che sembrano formare una gigantesca “V”. Sotto il paese scorre il fiume Verde, le cui acque sono di enorme importanza per le industrie della pasta.
Nel territorio di Fara San Martino e della vicina Palombaro è istituita la “Riserva Statale Fara San Martino – Palombaro”, caratterizzata da vaste aree coperte da faggi, pino mugo, pino nero e altre specie botaniche di notevole interesse naturalistico. La Riserva è l’habitat ideale per molte specie di uccelli ed è frequentata anche dall’Orso Bruno Marsicano e dal Lupo Appenninico.
Il nucleo più antico di Fara San Martino, detto Terravecchia, miracolosamente sopravvissuto alle devastazioni dell’ultimo conflitto mondiale, conserva intatta l’impronta dell’originario borgo fortificato, cui si poteva accedere solo attraverso una delle due porte (stupenda la porta rimasta, la “Porta del Sole”), collegate tra loro da una stretta via che si ramifica in numerosi piccoli vicoli chiusi.
Dal punto di vista turistico e paesaggistico, particolarmente suggestive sono le Sorgenti del Fiume Verde e le Gole di San Martino.
CIVITELLA MESSER RAIMONDO
Praticamente attaccato a Fara San Martino – dista meno di due chilometri – c’è il piccolo borgo di Civitella Messer Raimondo. Immersa in una collina verdeggiante, ai piedi della Maiella, circondata dai fiumi Verde, Aventino e dal lago Sant´Angelo, Civitella si estende per 12,37 chilometri e comprende diverse borgate, che negli ultimi anni sono diventata meta preferita degli inglesi, che hanno deciso di metterci su casa.
Anche Civitella non è solo natura. Il piccolo borgo (meno di 900 abitanti) offre, infatti, numerosi elementi di interesse storico, architettonico e culturale. Tra questi il Castello o palazzo dei conti Baglioni, di evidente origine medievale. Il portale d’accesso, in pietra della Majella, è sovrastato da un balcone su mensole in pietra su cui sono disposte tre aperture. Attraverso l’androne, la cui volta a botte ospita lo stemma araldico della famiglia nobiliare, si accede ad una corte interna dell’edificio. Da vedere anche Palazzo Gattone: edificio posto sul crinale collinare sul quale si articola il borgo, è accessibile attraverso un vicolo di Corso Umberto I. Il portale è realizzato in conci di pietra. Infine, una visita alla chiesa del Santissimo Salvatore.
MONTELAPIANO
Se dall’alto Aventino ci si sposta verso l’alto Sangro, si raggiunge il borgo di Montelapiano, il più piccolo d’Abruzzo con soli 77 abitanti (fonte Comuni Italiani).
Montelapiano sorge alla sinistra della media valle del Sangro, sulle pendici del Monte Vecchio (1016 m. sul livello del mare). Il territorio montano è caratterizzato dalla presenza di ampie superfici boscose e pascoli. Situato lungo un crinale di roccia al centro della Val di Sangro, a metà strada tra le montagne di Roccaraso e il mare Adriatico, Montelapiano presenta un panorama unico che ne rappresenta sicuramente il punto di forza.
Una terrazza su uno sperone di roccia alto 200 metri che si apre su tutta la Val di Sangro. Da qui si può vedere il massiccio della Majella delle Mainarde, tutta la valle con i suoi paesini, il lago di Bomba e la costa adriatica fino al mare.
Per chi ama la pesca, inoltre, è d’obbligo una giornata di relax presso il fiume Sangro che viene celebrato dai moderni pescatori come uno dei fiumi più pescosi d’Italia. Ulteriore punto di forza della zona è la vicinanza con il mare che è solo a mezz’ora di comoda superstrada.
Il paese, le case con i bellissimi portali, sono la testimonianza delle poche risorse che il territorio circostante offriva: la pietra. Osservando i portali delle case possiamo ammirare delle vere e proprie sculture. L’antico agglomerato urbano con le sue stradine, le lunghe scalinate con scorci pittoreschi di antiche dimore, le ampie piazzette panoramiche con vista sulla valle sottostante, fanno di Montelapiano un luogo delizioso dove trascorrere il tempo con tranquillità.
MONTAZZOLI
Solo pochi chilometri più in là, al confine tra il Sangro e il Sinello, troviamo Montazzoli. Il paese attuale, il cui primo insediamento nasce intorno ad una Torre con funzione di passo, conserva ancora la sua struttura originaria dovuta alla particolare topografia la quale presenta due rilievi contrapposti sull´asse nord-sud: il Colle San Carlo a sud ed il Colle Ripa a nord. Il Colle Ripa accoglie l’abitato originario e lo separa dal fiume Sinello e ospita anche il castello che, anche se più basso del Colle San Carlo, offriva più copertura e più riparo.
Oltre al caratteristico centro storico, a Montazzoli possiamo ammirare l’antico Castello, la chiesa di S. Antonio e il santuario della Madonna della Spogna.
Il Castello, centro dell´antico insediamento, si ritiene che possa aver avuto origine da una torre quadrangolare individuabile nella struttura regolare dislocata sul lato nord del cortile interno e che impegnava la parte più alta ed esposta del Colle Ripa. L´accesso al Castello è consentito da due strade opposte ciascuna delle quali termina nella corte esterna.
Interessanti, inoltre, le escursioni che si possono effettuare alla scoperta del lago Negro, un piccolo bacino divenuto famoso per l’eco che rinfrange sulle sue sponde.
Attraverso questo tour tra i sei Borghi autentici è possibile attraversare – in lungo e in largo – tutto il territorio delle Terre dei Trabocchi e scoprire la varietà dei panorami che offre: dal mare alla montagna, dai parchi alla collina, dalla natura alle preziose testimonianza storiche, artistiche, achitettoniche e culturali. Starà a voi, poi, decidere cosa preferite!
[Crediti: Borghi Autentici d’Italia – foto Flickr/Terredeitrabocchi]