Erto sulla sommità di un colle isolato, nelle immediate vicinanze del fiume Treste, il paese di Palmoli si distingue per il suo Castello, che costituisce il punto più alto intorno al quale si sviluppa il borgo.
Il primo insediamento risale ai Frentani, mentre è intorno all’anno 1000 che il nucleo abitativo si sposta sul monte attuale. In questo periodo è costruito il Castello Marchesale, uno degli edifici più rilevanti ed espressivi del territorio, considerato dal 1928 monumento nazionale.
La struttura è composta dalle mura difensive e da un torrione a pianta dodecagonale e ingloba il Palazzo marchesale (del XV sec.) con l’annessa cappella di San Carlo (XVIII sec.).
Il Castello dal 1978 è sede del Museo della Civiltà Contadina, un’interessante collezione di oggetti della cultura contadina locale, un vero e proprio luogo della memoria dedicato all’uomo e al suo lavoro, con una mostra permanente sugli attrezzi usati dai braccianti nei campi, indumenti e altri utensili di uso quotidiano.
All’interno del borgo, ricco di cortili, sottoportici, portali in pietra, lunette e ringhiere in ferro battuto, si incontra la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Costruita intorno al 1500, sotto il patronato dei marchesi Gagliati, è annessa a una chiesa ancora più antica, risalente al 1300.
Della struttura precinquecentesca si conserva la possente torre campanaria a pianta quadrata, realizzata in pietra arenaria.
La torre doveva completare il ruolo difensivo del borgo fortificato di Palmoli, collocata com’è in posizione mediana, rivolta a difesa della valle del fiume Treste e in diretto contatto visivo con le altre torri del castello.
La chiesa, di stile toscano composito, è ricca di stucchi, quadri, statue e decori e accoglie al suo interno la teca di bronzo con il corpo del Santo Patrono di Palmoli, San Valentino Martire.
[tubepress video=”rFBbOhxMhHU”][Crediti: trignosinelloturismo.it]